Recentemente si è scoperto che perturbazioni puramente fisiche a bassa energia dell’acqua allo stato liquido inducono in essa la formazione spontanea di “strutture dissipative” che mostrano una persistenza sorprendente, tanto che grandi quantità ponderali di aggregati sovramolecolari di acqua – a pressione e temperatura ambientale – sussistono poi anche nella fase solida, suggerendo fortemente la possibilità che queste strutture siano la matrice stessa della vita, e diversi indizi ne indicano l’origine quantistica. Abbiamo battezzato questa nuova amplissima classe di materiali: XEROSIDRILE, dal greco antico: Xeros (secco) – Idro (acqua) – Yle (materia).
Dai calcoli di Elettrodinamica Quantistica (QED) Coerente (Quantum ElectroDynamics) di E. Del Giudice, G. Preparata, G. Vitiello, R. Arani et al. (Del Giudice, 1988; Arani, 1995) si trova che a temperatura ambiente l’acqua liquida è una combinazione bifasica di molecole di acqua coerenti (Dominio di Coerenza: CD) e incoerenti (come un gas denso). Lo stato coerente è la sovrapposizione di due stati molecolari della molecola di H2O: lo stato fondamentale e uno stato eccitato; il loro peso statistico è tale che, ad ogni istante, sono presenti 0,13 elettroni quasi-liberi per molecola, ovvero 700.000 elettroni quasi-liberi per ogni CD. Questi risultati teorici, così come i gli studi sperimentali sull’estrazione dell’elettricità da acqua bi-distillata mediante elettrodi gemelli (Germano, 2012, 2013) – l’effetto Ossidroelettrico – fornisce la prova che i domini di coerenza dell’acqua raccolgono energia di bassa qualità (termica) dall’ambiente, trasformandola in energia di alta qualità (elettrica) in grado di esercitare lavoro esterno.
Se si è in grado di separare un’acqua più coerente da un’acqua meno coerente, si ottiene una “batteria”, dove l’acqua coerente rappresenta il polo negativo e l’acqua non coerente è il polo positivo. In acqua “normale” questa condizione è raramente soddisfatta perché un elettrone che lascia un CD può finire in un altro CD. La necessaria “asimmetria” si verifica invece all’interfaccia tra acqua e membrane, superfici idrofiliche, microsfere, ecc. Infatti, negli ultimi anni G. H. Pollack e i suoi collaboratori hanno segnalato l’esistenza di regioni estese al confine tra acqua liquida e una superficie idrofilica, chiamata Exclusion Zone (EZ), dove i coloranti disciolti nell’acqua non possono entrare (Zheng, 2006). La profondità di queste EZ può raggiungere alcune centinaia di micron, che è una regione molto più ampia rispetto alle previsioni teoriche classiche.
Le proprietà peculiari dell’acqua delle EZ sono: maggiore viscosità dell’acqua (circa dieci volte); potenziale elettrico negativo (fino a 150 mV) rispetto all’acqua “standard” vicina; concentrazione di protoni al confine della EZ; picco di assorbimento della luce a 270 nm; mostra fluorescenza quando eccitata da una luce di lunghezza d’onda di 270 nm; l’irraggiamento con infrarosso aumenta la profondità dello strato EZ; non può ospitare soluti.